Il documento allegato al presente articolo contiene un’analisi concisa delle esperienze italiane nel settore alimentare, redatta per la SUPSI di Lugano (Svizzera).
Ecco una panoramica dei punti chiave:
1. Economia alimentare italiana:
- Fatturato elevato: Secondo settore manifatturiero in Italia con 130 miliardi di euro di fatturato nel 2012, contribuendo al 17% del PIL.
- Esportazioni: Esportazioni alimentari pari a 24,8 miliardi di euro nel 2012.
2. Struttura del settore:
- Numero di aziende: Circa 60.000 aziende, principalmente microimprese e piccole imprese.
- Classificazione dei prodotti: Suddivisi in tradizionale classica (65%), tradizionale evoluta (17%), designazioni protette (9%), nuovi prodotti (8%) e biologici (1%).
3. Impatto economico e occupazione:
- Forza lavoro: Coinvolgimento di circa 900.000 dipendenti nell’agricoltura e 770.000 nel retail.
- Prodotti principali: Latticini, carne, pasta, olio da cucina, verdure in scatola e congelate tra i principali.
4. Tendenze del consumatore e qualità del cibo:
- Consapevolezza del consumatore: Crescente attenzione alla qualità e freschezza degli alimenti, bilanciando trattamenti termici delicati con sicurezza alimentare.
5. Innovazioni nel confezionamento:
- Variegata offerta: Diversità nelle soluzioni di confezionamento per conservazione e comunicazione visiva.
- Tendenze: Aumento di prodotti preconfezionati, porzionatura di frutta/verdura e formati monodose.
6. Standardizzazione e sicurezza:
- Normative: L’Italia dispone di 212 norme per cibo e bevande, 229 per il confezionamento e 44 per le macchine del settore alimentare.
- Sicurezza: Esplorate soluzioni come ologrammi, codici a barre, RFID per prevenire contraffazioni.
7. Sicurezza del prodotto:
- Imballaggi sicuri: Esaminati imballaggi speciali per proteggere i bambini da sostanze pericolose.
Questo sommario offre una visione rapida e informativa. Per approfondimenti sulle esperienze italiane nel settore alimentare, potete scaricare il documento completo in formato PDF.